Collegiata Santa Maria Assunta-Parrocchia Santa Maria Assunta Antrodoco

Collegiata

Interno

La forma della navata centrale è a barca rovesciata (prua coincidente con l’abside), la volta a botte;  di notevole interesse artistico le sei cappelle (tre a destra e tre a sinistra) situate ai lati. Sul cornicione che gira tutt’intorno alle pareti si aprono finestroni rettangolari impreziositi nel 2005 da più luminose e suggestive vetrate dal forte richiamo mariano. Sul finestrone, nella parete della facciata, risalta una piacevolissima Annunciazione; su quello ovale,  nel coro, sono incise le lettere “A/M” (caratteri iniziali dell’Ave Maria). Esplicativa e non certo simbolica la scritta pergamenata presente nell’abside “Exaltata sum in medio Populi mei” sottostante l’artistica.l’artistica vetrata dell’Assunta, disegnata dalla sorella dello scultore romano Francesco Nagni, e qui collocata  durante i lavori di restauro del 1955.
Sul presbiterio, elevato di un gradino rispetto al pavimento dell’aula, c’è l’altare maggiore (sec.XVIII)  finemente rifinito con placcature di marmo, staccato dal retrostante coro ligneo (del XVII ) ove possono essere ammirati gli stalli con gli artistici capitelli. Sotto l’altare si trova il corpo imbalsamato di San Benedetto, un soldato francese martire la cui memoria viene celebrata la seconda domenica di Marzo. Al centro dell’altare l’icona della Madonna del Popolo, di Francesco Grandi, ivi collocata il 20 settembre 1877. Significativa la scritta, digrammi MP OV ovvero  “Meter Teou = Maria Madre di Dio".



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Madonna del Popolo

Dipinto di Francesco Grandi  (Roma 1831 -  1891 ). Fu prima  allievo del pittore Ludovico Venuti e poi, all’Accademia di San Luca, di Tommaso Minardi. Molto stimato dal Pontefice Pio IX^ che lo nominò Direttore dell’Istituto Vaticano del mosaico. Ottenne i più larghi consensi nella pittura a fresco  per la tecnica sicura e la vivace inventiva.

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“La Deputazione Francesco Mannetti, don Agostino Nicoletti, Francesco Fiorenzani, Paolo Santopinto in attestato di devozione e gloria a Maria il quadro rinnovato dopo distrutto dalle fiamme del dì 16 settembre 1876, e benedetto dal Papa Pio IX, il 15 settembre 1877 alle ore 12 pomeridiane offre al Popolo di Antrodoco”  

( Scritta incisa su tavola - attualmente sul retro dell'Altare Maggiore della Collegiata )


Cappelle

Di rilievo nella prima cappella di sinistra, ove si trova il fonte battesimale, un cancello in ferro battuto, opera del maestro Giuseppe Alocci: un sobrio intreccio di spighe di grano e di tralci di viti con grappoli d’uva per simboleggiare l’Eucaristia.

Sull’altare della cappella del S. Cuore  risalta l’unica opera esposta al culto del pittore albanese Lin Delija (Scutari 1926 - Roma 1994). La soavità della figura sobrietà dei colori conferiscono una spiritualità e un’espressività davvero singolare che non tradisce la caratteristiche dell’iconografia tradizionale.

Nella cappella della Vergine del Rosario oltre ad una delicatissima statua della Madonna si può ammirare un dipinto su tela (“Madonna del Popolo”), opera di un giovane pittore romano, donato alla popolazione da P.Giuseppe Antonio Lattanti, Predicatore Cappuccino, in occasione di una delle missioni effettuate nella zona agli inizi del XVII sec. I lavori di ripristino eseguiti nel 2006 hanno restituito una nuova luminosità all’intero complesso.
Suggestivo appare il dipinto (tecnica mista con base ad olio), datato 1889, dell’artista reatino Antonino Calcagnadoro (Ri 1876 - Roma 1935) raffigurante S. Severo, primo parroco in Antrodoco.(sec.VI ) la cui memoria si celebra il 15 febbraio.

La cappella del SS. Sacramento (a destra nella navata centrale) è la parte più vetusta della Collegiata e costituisce quasi una Chiesa nella chiesa. Pregevole risulta in essa l’altare in legno scolpito (1620 - 1630) per la perfetta armonia di tutto il complesso figurativo. Degne di nota le pitture di Amedeo Trevisonno (Campobasso 1904 - Firenze 1996) con episodi e fatti evangelici (Cena di Emmaus, Moltiplicazione dei pani, Nozze di Canaan) che richiamano all’Eucaristia. Sul lato sinistro si trova una lapide scritta da don Giovanni Olivieri (Rieti 27.12.22 -  13.12.1989) e sintetizza in modo efficace l’impegno di Don Lorenzo Felli il “Pastor Bonus” che guidò e condusse con dedizione e umiltà la Parrocchia in un periodo storico-sociale difficile per il Paese.

Laurentius Felli
Huius Interocreae parociae
Archipresbyter
Oves a Cristo commissas
XVIII annos pastor bonus
Rexit - duxit
Sexto anniversario funeris die
Haud immemores cives
A 20.06.1894 - O 30.03.1946

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 Cappella Sant'’Anna - Cappella particolarissima per la ricchezza dei fregi e delle decorazioni presenti. Dolcissima l’immagine della statua di S. Anna - Patrona di Antrodoco - celebrata il 26 luglio e invocata dai fedeli col titolo, forte e suggestivo,  di “Nostra Advocata”. Questa, come ricorda un’epigrafe murata nella stessa cappella, era stata commissionata da don Domenico Blasetti (oriundo di Antrodoco e “Arcidiacono della Cattedrale basilica di Rieti”) al sig. Graziani, un professore di plastica di Faenza, in sostituzione di quella andata perduta nell’alluvione nella notte tra il 4 e il 5 settembre del 1862. Nel tragico evento, che segnò profondamente la storia del Paese, scomparvero definitivamente la Chiesa e l’attiguo  Convento di S. Anna  (dei Frati minori osservanti di S. Berardino) costruiti agli inizi del  XVI sec. La statua, completata il 22 maggio 1864, fu accolta in paese nei giorni 24 e 25 maggio. Essa si distacca dalle tradizionali iconografie con cui viene rappresentata la santa.

Notevole anche la cappellina di S.Vincenzo (prima a destra) con quadro di buona fattura di S. Francesco Ferreri, domenicano (sec.XV).

Restaurato di recente (2005) il portone, del 1684, che ben si armonizza con il portale, di cui appaiono ammirevoli le colonne sormontate da capitelli corinzi  e i tortili dell’arcata.

Artisticamente apprezzabile il fonte battesimale del 1679 in pietra bianca a base quadrata, attualmente nell’ambone destro dell’altare. La cupola di rame, opera di  Francesco Nagni di Roma,  sormontata dal Battista, è stata aggiunta nel 1955.

Scudo bipartito (a destra - Facciata interna della chiesa): Una quercia, simbolo del Capitolo della Collegiata, e lo stemma del Comune: un chiaro richiamo allo spirito di collaborazione che deve caratterizzare i rapporti tra Chiesa e società civile.

 

coll3Madonna col Bambino (a sinistra) - Si trova nella seconda arcata, a destra dell’entrata. L’affresco è attribuito all’inizio del sec. XV;  c’è chi ritiene che  possa far parte di un’edicola o di qualche cappella del preesistente edificio ed essere stato collocato lì dopo la ricostruzione del 172o.


“La Maddalena” 

Dipinto  di grande qualità realizzato nel 1741 ad olio su tela ( cm. 180 x 144 ) firmato e datato dal pittore veneziano Vincenzo Damini ( nel coro della Collegiata ).
 






Il nuovo organo Ahlborn - Ferraresi”, inaugurato il 16 agosto 2008, è stato realizzato con il generoso sostegno della popolazione (“piorum civium ope). Costruito secondo le moderne tecniche (“nova arte” precisa una scritta lignea inserita nel coro), è dotato di 4 registri, 305 canne e di un sistema elettronico di rilevamento di temperatura delle canne. Organista ufficiale della Collegiata il M° Daniele Rossi, docente al Conservatorio di Musica “Alfredo Casella” di L’Aquila.

La chiesa è affiancata da una torre campanaria, datata 1708, in pietra grigia squadrata in stile romanico a quattro aperture con l’orologio sulla facciata prospiciente la piazza. Per il Giubileo 2000 una nuova campana si è aggiunta alle altre. Queste le iscrizioni incise: “Tertio millemnio adveniente” (titolo della lettera apostolica di Papa Giovanni Paolo II°) - “Incarnationis mysterium e “ Christus heri et odie, Principium et finis, alfa et omega.Ipsius sunt tempora et saecula” (ogni progetto di rinnovamento non può non avere a fondamento che questa certezza, l’unica in grado di dar senso alla vita umana). Nel 2004, per la festa di S.Anna, l’ultima campana arrivata. Vi è incisa l’immagine della santa con la scritta “S. Anna nostra advocata” e la facciata della Collegiata con l’indicazione dell’anno: A.D.MMIV” 


 

 "Il sole è quasi al tramonto. Le suggestive e maestose rocce dei monti, carezzate dagli ultimi raggi del sole, si sono colorate di rossicci. Nel cielo vagabonda qualche nuvoletta, delicatamente sfumata di rosa. Alcuni rintocchi rompono il silenzio e le voci gioiose e squillanti delle campane si diffondono nell’aria, annunziando con i loro suoni che il domani sarà giorno di festa. Il canto solenne, giocando a rimpiattino con l’eco si diffonde per la vallata, fra recessi e precipizi s’insinua nelle anguste gole, ingigantito s’innalza. Quasi fervida preghiera sembra sgorgare dalle viscere stesse della terra, per esprimere a Dio la gioia e la riconoscenza delle creature."


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